Chi è il leader?
Quando pensiamo a personaggi come Steve Jobs, Nelson Mandela e Gandhi li associamo in maniera spontanea al termine leader. Hanno condiviso grandi progressi nella vita lavorativa e politica creando attorno a sè un successo che è andato oltre i risultati e che ha abbracciato le caratteristiche tipiche di un vero leader. Ma esattamente chi è un leader? L’origine della parola leader offre una finestra importante per comprendere effettivamente chi è un leader e come agisce. Il termine deriva dall’inglese to lead che significa guidare, dirigere o condurre. A sua volta, nello specifico, condurre significa guidare assieme.
Questa spiegazione offre l’immagine di una persona che è accanto a te nel raggiungere un obiettivo importante e ottenere risultati richiesti. Non è affatto un capo che esercita semplicemente la sua autorità per far eseguire degli ordini, bensì una persona che fa leva sui sentimenti e sulle motivazioni del gruppo di lavoro trasmettendo fiducia e non pressione. Ha a cuore la risorsa umana e riesce tradurre in azione il potenziale di ogni persona che segue. Negli ultimi tempi la leadership sta rappresentando sempre più un’esigenza nel campo organizzativo del lavoro, nella rete sociale e nel ricoprire ruoli di grande responsabilità. Ma essere un leader può avere dei risvolti eccellenti anche a livello personale e nei rapporti interpersonali.
Vediamo più da vicino questi ambiti.
Cosa significa essere un leader?
Per capire meglio cosa significhi essere un leader nella propria vita può essere utile capire quali siano le principali differenze che sussistono tra un leader e un capo. Mentre un capo dirige un gruppo dall’alto dei suoi poteri delineando in maniera molto marcata la differenza di autorità, un leader è accanto ai propri collaboratori posizionandosi all’interno del team. Un capo ritiene sempre sensate e giuste le proprie idee preoccupandosi che esse vengano esattamente eseguite con precisione dai suoi fedeli. Un leader, invece, prende in seria considerazione le opinioni degli altri considerandole una preziosa risorsa per raggiungere congiuntamente ai risultati preventivati. La leadership è ben visibile anche nel rapporto con noi stessi e nei rapporti con gli altri. Chi ha leadership emotiva fa critica costruttiva, riuscendo a scrutare con accuratezza i propri punti di forza e accettando i propri limiti come confini della propria personalità. Riesce a percepire e regolare i propri pensieri e le proprie emozioni assumendone un equilibrato controllo. In questo modo promuove la propria crescita personale emotiva e intellettuale.
E che dire dei rapporti con gli altri? Chi esercita la propria leadership nei rapporti interpersonali non reprime mai la personalità degli altri e li motiva a trarre forza dai propri tratti caratteriali prevalenti. Non monopolizza le conversazioni informali e lascia che siano i pensieri altrui a rappresentare una fonte di ispirazione nelle proprie decisioni di vita. Inoltre, non si erge a giudice supremo delle idee degli altri ma, bensì, attento osservatore e vero ascoltatore, sempre pronto a vedere nella diversità un modo per crescere e acquisire nuove abilità.
Come si può diventare un leader?
È luogo comune pensare che in qualche modo si nasca leader. Seppur alcuni di noi abbiano già delle innate caratteristiche da leader nella propria personalità, la leadership può essere allenata alla pari di qualsiasi altra abilità. Esistono alcuni suggerimenti pratici che sono validi nella propria vita personale e che sono alla portata di tutti. Prima di tutto, è importante avere una corretta consapevolezza di cosa significhi esattamente comunicare. Ciò implica ascoltare attivamente gli altri, chiedere e dare feedback, fare chiarezza nel modo di parlare ed essere naturali nell’esprimere i propri sentimenti nel pieno rispetto degli altri. Un altro suggerimento è quello di imparare a manifestare fiducia nelle capacità degli altri e trasmettere entusiasmo nel motivarli a dare il meglio di sè stessi.
È fondamentale, inoltre, esercitare empatia. Il che implica esprimere un genuino e sincero interessamento per gli altri cercando di guardare le cose dal punto di vista dell’altra persona. Questo aspetto rappresenta l’anticamera per poi imparare ad ascoltare con l’obiettivo di crescere e allargare le proprie vedute. Un altro aspetto su cui costruire la propria leadership è l’ammissione dei propri limiti ed errori vedendoli come opportunità di crescita individuale, piuttosto che irrecuperabili fallimenti. Infine, avere un atteggiamento positivo e disciplinato nei confronti dei propri obiettivi e della vita in generale permette di incrementare la propria autostima.